martedì 14 agosto 2018


SULL'ORATORIO DELLA BEATA VERGINE DELLA GAZZA A FIESSO DI CASTENASO

Nella chiesa parrocchiale di Fiesso di Castenaso è conservato un importante dipinto dell'artista tardogotico Pietro di Giovanni Lianori. Firmata e datata 1412, l'opera è dipinta a tempera su tela e costituisce un caposaldo per la ricostruzione critica del catalogo dell'artista bolognese. In origine si trovava nell'Oratorio dedicato alla Natività della Vergine, nei pressi del torrente Idice, sulla strada che da Fiesso conduce a Budrio, segnatamente nella via Prandogazza (località Case Bianche, a circa due km dalla chiesa). Pervenne alla sede attuale il 16 maggio 1948 quando il proprietario dell'Oratorio, signor Federico Mengoli, ne fece dono alla chiesa parrocchiale. Sulla tela, che raffigura la Madonna col Bambino in trono tra i Santi Giovanni Evangelista e Caterina d'Alessandria, si legge "PETRUS JOANNES PINXIT: MCCCCXII"

Di seguito di riporta la trascrizione del contesto in cui si trovava l'Oratorio nel XVIII secolo, quando era circondato da pertinenze che sottolineavano una vivace attività agricola ed artigianale. 

Bologna, Archivio di Stato, Ufficio del Registro, copie degli Atti, vol. n. 676, 1760

p. 218 Inventario generale di tutti li beni ereditari, mobili e immobili, semoventi, ragioni e azioni dello Stato et Eredità del fu S.r Francesco Rota fatto da me infrascritto Gio. Antonio Nicoli come padre e legittimo amministratore di Andrea Eligio Nicoli mio figlio infante erede universale istituito dal detto fu Sig. Francesco [Rota] nel di lui testamento fatto il dì 9 settembre 1748 pubblicato per Rogito del Notaio Gio. Rosini.
Mobili [...]Due quadretti del Gambarini rappresentanti uno un suo figliuolo, e l’altro una sua figlia con cornici intagliate grezze, il primo con la cima, il secondo senza L. 60

p. 218: Un luogo di terra arrativa, arborata, vidata, con piantamento, e viti per la maggior parte vecchie, moreta, fruttifera, casaliva, prativa, con casa per lavoratori, stalla, teggia, due portici laterali con un camino da pigionante, tutti bisognosi di risarcimenti, ara, pozzo, forno, polaro, cortile et altre sue adderenze [sic] e con di più un’altra casa in cattivo stato sopra detto predio dietro la Strada di Budrio, qual luogo è posto nel commune [sic] di Fiesso contà di Bologna, in loco detto la Gaggia di annue semente corbe sei di frumento, confina a levante li beni de Ss.ri Fratelli Zanoni in parte, e in parte lo stradello detto la Gaggia, a mezzodì l’altro stradello detto il Prando [...]la maggior parte, e per il restante l’eddifizio  [sic] infrascritto ad uso di fabbro e falegname, a Ponente il Fiume Idice in parte, et in parte li beni del Molinazzo, mediante la via Pubblica, che và a Budrio a Settentrione la strada detta la Gaggia terminando in una punta sopra della quale trovasi una capellina dedicata alla Natività della B.a V.e et è di ragione del Predio sudetto [sic] al quale si uniscono due botteghe ad uso di fabbro e falegname con loro rispettive abitazioni, commode aderenze, e pertinenze, con camino annesso, forno separato, polaro, porcile, pozzo con poco recinto di terreno intorno quali edifizi confinano da due lati il detto luogo della Gaggia, il fiume Idice, e lo stradello d.o il Predio e altri, qual Predio, et edifizi sono affetti ad un’annua gravezza di lire cinquanta da pagare al Rev[erend]o Parroco di Fiesso, per la celebrazione di una messa ogni sabato nella detta Cappellina, e messe n. Sei nel giorno della Natività della B.a Vergine, con obbligo di mantenere gli apparati sacri, e qualunque altra cosa occorrente per la celebrazione delle Messe suddette, dal cui valore detraendosi il capitale corrispondente all’adempimento delle accennate obbligazioni è stato dal detto perito redatto il valore del detto Predio, et edifici a sole lire cinque milla seicento sessantasei, soldi tredici, e denari quattro.  

La devozione a questo Oratorio risaliva comunque a più di un secolo prima, quando in occasione della tragicamente nota pestilenza del 1630 i parrocchiani di Fiesso fecero il Voto di recarvisi processionalmente ogni anno, il 21 novembre, come atto penitenziale. Sembra che l'ultima volta che questo Voto sia stato ricordato risalga al 1930, per volontà dell'allora parroco di Fiesso Don Leonardo Morisi.


http://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-di-giovanni-lianori_(Dizionario-Biografico)/
R. D'Amico in Il tramonto del Medioevo a Bologna. Il cantiere di San Petronio, Bologna, Nuova Alfa Editoriale, 1987, a cura di R. D'Amico e R. Grandi, cat. 13, pp. 109-110)

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