martedì 4 settembre 2018


Un indizio sull’attribuzione all’architetto Dotti della Chiesa parrocchiale di Fiesso di Castenaso.

Il testamento di Maria Caterina Tartarini vedova di Carlo Francesco Dotti.

La tradizione vuole che la cappella maggiore della chiesa di San Pietro di Fiesso sia stata edificata su disegno del Dotti. Un inventario risalente al 1717 descrive la chiesa “di fabbrica buona e nuova, fatta in volta, di lunghezza piedi 54, larghezza piedi 22 dentro i muri. Alta poi a proporzione eccetto la cappella dell'altare Maggiore la quale è pure in volta ma bassa assai che pare un forno”. Una prima cappella maggiore era stata edificata non molti anni prima con il denaro ricavato dalla vendita delle querce cresciute sul fondo Nanni, 
Un incentivo alla realizzazione di una seconda cappella, più confacente alle proporzioni dell’edificio fu, in un primo tempo, il legato di mille lire previsto dalla Signora Barbara Fiessi. Tuttavia, forse per intercessione degli eredi, il lascito venne ridimensionato in 600 lire, e per l’edificazione della nuova abside si rese necessario attendere gli anni 1762-62, come informa il manoscritto di Don Fulgido Baraldi, ex parroco di Fiesso.
Una pagina del libro manoscritto di Don Fulgido Baraldi in cui si trovano riferimenti al Dotti (terza parte, p. 23)

Alle pagine dedicate al rettorato di Don Giovanni Battista Michelini [1747-1797], è ancora Don Fulgido a ricordare che, in quegli anni «si pongono i fondamenti e i muri che vengono innalzati all’altezza del restante della Chiesa con solo £ 400 riscosse dall’avarizia degli eredi  [si fa riferimento al lascito di Barbara Fiessi] e vi si aggiungono l’elemosine generose di alcuni possidenti. Tutto ciò non poteva fare fronte all’opera intrapresa, sicché per mandarla a buon fine vennero in soccorso i proventi in generi di natura del fondo Nanni che si dimostrò una buona provvidenza. Nel 1763 vi fu dura carestia e si dovette provvedere al sostentamento di gente povera. Ciononostante si ripigliarono i lavori, si terminarono le sculture interne delle colonne, dei capitelli, della cupola e abside nonché dell’altare maggiore nuovo. Nell’anno 1765 il giorno della Festa di San Giuseppe 19 Marzo si celeebrò la S. Messa inaugurale nella nuova Cappella e nel nuovo altare. Nel 1767 fece fare un nuovo sepolcreto dietro l’altare Maggiore nel centro del coro per la sepoltura dei sacerdoti e sulla lapide  a piacimento pose la dedica che tutt’oggi si legge
D.O.M.
SEPULCRUM HOC
SIBI
ET SUCCESSORIBUS SUIS
D. JO.ES BAP.A MICHELINI
RECTOR
PARAVIT ANNO DOMINI
1767 »


Apprendere che la moglie di Carlo Francesco Dotti aveva una abitazione a Fiesso, e che nel dicembre 1760 è proprio il parroco Giovanni Battista Michelini a raccogliere le sue ultime volontà, permette di dare sostegno all’ipotesi che proprio a un progetto del grande architetto spetti il disegno della cappella maggiore nella chiesa di San Pietro di Fiesso. Invero Dotti si spense nel 1759, dunque poco prima che i lavori fossero avviati, ma è possibile ipotizzare l’esistenza di un progetto già da qualche anno. Non si esclude neppure che a intervenire a Fiesso sia Giovan Giacomo Dotti, anch’egli architetto come il padre. Comunque sia è del tutto riconducibile al Dotti sotto il profilo dello stile, dalla sobria impostazione architettonica, che scandisce mediante colonne isolate la separazione fra aula riservata ai fedeli e presbiterio.



Archivio di Stato di Bologna, Atti dell’Ufficio del Registro
p. 277
21 dicembre 1760 “Consegna testamento D. Catterina [sic] Maria Tartarini Dotti a R.D. Giovan Battista Michelini parroco di San Pietro de Flexi [notaio Scandiani]
Caterina Maria del fu Domenico Maria Tartarini vedova del fu S.r Carlo Francesco Dotti cittadina di Bologna, ma al presente abitante nel Comune di Fiesso contado, e diocesi di Bologna

p. 445 29 Dicembre 1760
Nel Testamento della q[uonda]m Sig.ra Catterina M.a Tartarini vedova Dotti fatto li 16 dicembre corrente, e ricevuto dal molto R. Parroco di S. Pietro di Fiessi Contà di Bologna, sotto la cura, a quel tempo trovavasi vivente, ed in cui detta vita mancò, qual testo li 21 presente pubblicò [...]
Lascia all’Anna di Domenico Forni sua attual servente tutti i suoi panni vecchi tanto da inverno quanto estate, ed un matarazzo di tozzi, e dua panca da copeerta, ed una cassa cioè il letto più tristo di casa.
[...]
Per eccesso di me incto molto Rev.do Sig. D. Gio. Battista del q.m Sig.r Gio. Maria Michelini Sacerdote bolognese, e oderno Rettore della Chiesa Parrocchiale di S.. Pietro de Fiessi  diocesi e contà di Bologna cos[titui]to alla presenza degl’In.cti testimoni al fine di assicurare l’osservanza dell’in.cto testamento, ha dato e consegnato à me notaio un foglio, in cui sia detto contenersi il testamento, ed ultima volontà della Sig. Catterina Maria del già Sig.r Domenico Maria Tartarini edoba lasciata dal fu Sig. Carlo F[rences]co Dotti cittadina di Bologna abitante al tempo della di lei vita, e morta in sua Parrocchia, e esso Sig. Parroco, pregato dalla d.a testatrice di bocca propria, per mancanza di Notaio il martedì ultimo scorso 16 del corrente dicembre 1760 ricevuto il d.o testamento in presenza de testimoni in esso sottoscritti, dalla med.ma testatrice similmente pregati scritti di mano di esso R. Parroco fedelmente, e a dettame di d.a testatrice, che nel farlo detta testatrice era bensì inferma del suo corpo, sana però di mente, sensi, vista, udito, intelletto, nel quale testamento detta testatrice aveer fatti li legat, ed ordinazioni, istituì di bocca propria gli eredi. [...]
[Oltre a Gian Giacomo Dotti, era suo figlio Antonio Dotti “della Compagnia dell’Oratorio”]
Nella stanza dove ella si trova giacente in letto comme sa li MM. RR. S.r D. Giuseppe figlio del S.r Martino Cavina, e S.r D. Andrea del fu Agostino Bondioli ambi di questo Comune di Fiesso. [...]

p. 139 28 marzo 1761
Possiede l’in.cto Sig. Gio. Giac. Dotti la metà di una bottega, la quale dalla fu Sig. M.a Catterina Tartarini di ui Sig.ra Madre aveva detratta dalla interiale [?] e totale soddisfazione delli sufragi, et altri più legati lasciati e prescritti nel di lei testamento consegnato al S.r Ignazio Scandiani Notaio, e li quali legati di proprio sono stati adempiti dal d.o Sig.r Gian Giacomo Dotti, come da sentenza pronunciata per gli atti del tribunale della Fabrica di S. Pietro di Roma in questa Città [bottega posta in questa città di Bologna sotto la parrocchia di S. Donato nella Strada Maestra di San Vitale, e precisamente detto = il passo di S. Bartolomeo qual bottega in oggi è ad uso di barbiere, e parrcchiere, ed è condotta in affitto dal Sig. Andrea Fontana.]

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