Bologna, Archivio di Stato, Ufficio del Registro, copie
degli atti, Lib. 683, carte dalla 271 recto alla 272 verso. Testamento di Ippolito Bajesi, 11 novembre 1760
Il testamento, scritto l’11 novembre 1760, pubblicato il 21
aprile 1761, è rogato dal notaio bolognese Francesco Antonio Franceschini. La
famiglia Bajesi aveva il giuspatronato della cappella di San Giuseppe, la
seconda a destra della chiesa di San Pietro di Fiesso. La devozione a San
Giuseppe, riscontrata anche nell’iconografia della pala d’altare, è
testimoniata dal lascito a favore della festa che ancora oggi mantenuta viva in
parrocchia. Appare dunque plausibile ipotizzare che Ippolito Baiesi commissionò
il relativo dipinto, la cui attribuzione a favore di Antonio Rossi potrebbe
essere scalzata in favore di Girolamo Donnini, artista originario di Correggio.
Documento rintracciato e fotografato da Fabio Chiodini.
Nella trascrizione si è cercato di mantenere inalterate le abbreviazioni del
documento manoscritto, salvo scioglierle tra parentesi quadre per agevolare la
lettura. Si è preferito sostituire le abbreviazioni troppo stringate con [...],
specie laddove non compromette la comprensione del testo.
«[c. 271r.] Non
essendo a questo mondo cosa più certa della morte né più incerta dell’ora di
quella e luogo di essa, quali cose seriamente pensando il Mastro Ippolito del
quondam Alessandro Bajesi della Parocchia [sic] di S. M. Delle Muratelle, ne
volendo mancar di vivere senza prima avere proveduto agli interessi dell’anima
sua indi alli momentanei e transitorij di questo mondo, e ciò mediante il
p[resent]e suo nuncupatium instrumentum o sia ultimo testamento. Quindi è, che
sino che si trova avere la debita cognizione della mente, e perdettamente sano
de lui lui sentimenti di vista, udito loquella et intelletto sebbene in ettà
[sic] avanzata, et alquanto indisposto di salute et agravato [sic] di corpo, e
perciò giacente in letto di sua propria bocca, voce, intelligibile loquella
prima di tutto ha pregato me no[ta]ro inc.to a volere rogarmi di d.o suo
Test[tamen]to e gli inc.ti Testimoni ad esserne in quello presenti e
successivamente avendo raccomandata l’anima sua al Altiss.mo Iddio alla SS. Ma
Vergine Maria al suo S. Angelo Custode et a tutti i di lui Santi protettori
acciò vogliano assisterlo nel teribile [sic] passaggio, che farà dal momentaneo
all’etternità [sic].
In primo luogo poi peer Ragion di legato [il testatore] hà
lasciato che il suo corpo fatto cadavere sia sepolto nella di lui chiesa di S.
Maria delle Muratelle, o in altra forse sotto di cui accadesse la sua morte;
[il testatore] per ragion di legato [...] lascia alla
venerabile Compagnia del SS. Sacramento di d.a Chiesa un candelotto di cera
bianca di libre una per una sol volta. Circa poi alli funerali accompagnamento
alla sepoltura, e sacrifici in suffraggio [...] della di lui anima in ciò si
rimette in tutto, e per tutto alla pia discrezione della dilettissima inc.ta di
lui moglie, et erede usufrutuaria [sic] dichiarando eziandio, et volendo d.o
Tesatore per via di Ragion di legato Inoltre et in ogni altro miglior modo di
Ragion valido e possibile che [c. 271 v]sicome [sic] dell’anno 1706 in circa si
congiunse d.o matrimonio con l’Isabella Giovanini di lui moglie sud.a [...];
ora per ciò allora dice [...] e confessa
che ebbe, e ricevette in dote, e per via di dotte dalla med.ma la somma di lire
quattrocento parte in danari contanti e parte in oro, mobili, biancherie e ciò
tutto per contanti, nè essendo di d.a dote seguito instrumen.to o scrittura ne publica [sic] ne
privata. Per tanto colla p,nte dichiar.ne e per via anche di legato eti in ogni
altro miglior modo come d.a il d.o Testatore vuole, et ordina che la med.a
Isabella Giovanini di lui moglie abbia conseguisca a di lei piacimento et
ellez.ne la restit.ne di d.a sua dota di lire quattrocento privillegiatamente
ne beni della di lui eredità, e spezialmente ad essa piacerà in è sopra la
porzione del luogo di Fiesso Rag[ion]e di d.o Tes[tato]re come si dirà in
apresso e così pure in è sopra la casa che fu di Rag.ne dotale della Madre di
esso Test.re posta in Strada S. Stefano. [il testatore]
per rag[ion]e di legato et in ogni altro miglior modo lascia alla presente [...] Chiesa di S. Pietro
del comune di Fiesso lire cinque q[uattri]ni moneta di Bologna ogn’anno, e così
ogni, e ciasched’un anno in perpetuo acciò siano errogate d[ett]e lire cinque nella festa da farsi ogn’anno, et
in perpetuo come s[opr]a nella chiesa sud[dett]a e nella cap[pel]la dedicata al
Glorioso Patriarca S. Giuseppe il giorno sempre 19 Marzo di sua festa d’ogni e
ciaschedun anno in perpetuo come s[opr]a questa di porz.e di d[ett]o Testatore
et a spese di d[ett]a sua Eredità, e spezialm.te di d.o luogo di Fiesso, e da
incominciarsi d[ett]o paga[ment]o di d[ett]e lire cinque a d.a chiesa per
l’effetto l’anno subito suseguente [sic] doppo seguita la di lui morte [...]
per ra[gio]ni di legato e sopra tutti, e
singoli di lei mobili arredi di casa, comestibili e combustibili posti nella
casa di Bologna sua abita[zio]ne per prima ra[gio]ne dispositione con[cede]re
et in ogni ra[gio]ne alla sud.ta Isabella Giovanini di lei dilettissima moglie,
e ciò in ricompensa dell’amorevole servitù ottenuta dalla mede[sim]a d’anni 54
del loro matrimonio e massime nelle sue lunghe infermità non volendo, che si
ciò sia tenuta a renderne rag.ne ad alcuno..
In tutti li residuali poi suoi beni, stabili, semoventi,
azioni, ra[gio]ni di sua propria bocca, voce, e loquella instituisce monima e
[c. 272 r.] e dichiara sua erede universale usufruttuaria di lei vita naturale
durante la d.a Isabella Giovanini di lui moglie con il peso, et obligo però
sempre di dovere sino che natural durante dovrà pagare alla d.a chiesa di
Fiesso le d[ett]e annue lire cinque per le ragioni sopra scritte ne altrimenti.
Consolidato poi che sarà per la morte di d.a Isabella l’usufrutto dell’eredità
di d.o Testatore con la sua proprietà il med[esim]o Test[ator]e di sua propria
bona viva voce, e loquella, come s[opr]a Instituisce nomina, e dichiara suoi
eredi proprietari Alessandro, Sante et Antonio fratelli, e figli del fù Angelo
Michele Bajesi già fratello mentre visse di d.o Tes[tator]e; Giuseppe figlio
del quondam Lorenzo Bajesi già altro fratello di d.o Test[ator]e, e Gio. Paolo
del fù Giuseppe Antonio Bajesi altro pure fratello di d.o Tes[tator]e e questi tutti
come suoi nipoti in stirpe però, e non in capi [?] ugualm[en]te in tre Parti,
et in uguali porzioni, e con obliga[zi]one di doversi rata[men]te in stirpe, e
non capi come sopra, et in tre parti pagare le d[ett]e annue lire cinque alla
d[ett]a chiesa di Fiesso per le ra[gio]ni sud[dett]e in pertepuo come s[opr]a
principiando essi subito, et allora quando si avesse consolidato l’usufrutto di
d[ett]a sua eredità colla sua proprietà mediante la morte di d[etta]a sua
moglie et Erede usufruttuaria, e non altrim[en]ti et in caso, che uno o più di
d[ett]i di lui proprietari instituiti come s[opr]a qualunque motivo, o causa
molestassero, e inquietassero la d[ett]a di lui moglie nel usufrutto libero di
tutti, e intiero d[ett]o luogo di Fiesso denominato Ca’ de Bajesi, e della
detta Casa posta in Strada S. Stefano, del qual luogo tutto, et intiero, e
della qual casa tutta, et intiera pure intende d[ett]o Tes[tator]e che ne sia
libera usufrutuaria natural vivendo la d[ett]a di lui moglie e sapendo
benissimo li d[ett]i di lui Proprietari eredi, e nipoti sudd[etti] avere
d[etto] Tes[tator]e giuridica[men]te potuto lasciare usufrutto libero di tutto,
et intiero d[ett]o luogo, e di tutta d[ett]a Casa alla di lui Moglie di lei
vita nat[ural]e durante per le ra[gion]i che esso Tes[tator]e disse avere
contro essi suoi Nipoti, et in ogni caso dissi, che uno, o più di essi
contrastasse o intendesse contrastare sì giudizial[ment]e che
estrag[iudizialment]e alla di lui moglie, et erede usufrutuaria in tutto e in
parte d[ett]o usufrutto in tale caso priva, e s’intende che sia affatto privato
quello che ardirà contrastare come s[oprascritt]a d[ett]a sua moglie
et [c. 272 v.] ipso facto della por[zion]e, che ad esso si
dovesse di d[ett]a sua eredità o rag[ion]i qualunque ereditarie come sopra, e
caso s[iano] tutti suoi nipoti intendessero molestare come s[opr]a dichiara, e
vole, che ipso facto siano privi d’ogni sua eredità, volendo, che in tale caso
qualunque parte di quelloo, o quelli che la molestassero, o inquietassero in
qualunque modo in d[ett]o usufrutto, si devolva, e ne resti di quella per via
d’instrumento in sostit[uzion]e et in ogni altro per libera, e proprietaria
erede la detta Isabella Giovanini di lui moglie, e ciò in ogni altro miglior
modo per comissario poi, et esecutore di lui Testam[ent]o il d[ett]o
Test[ato]re ha dichiarato e pregato a voler esser il [...] Sig. D. Agostino
Guastaldini sacerdote di Bologna, et uno de Consorziali del consorzio di San
Pietro di Bologna il q[ual]e ha raccomandato l’esecuzione totale del p[rese]nte
suo test[ament]o et a difendere caritatevol[men]te le r[agio]ni della moglie in qualunque sua
occorrenza [...]»
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