martedì 14 agosto 2018

CHIESA DI SAN PIETRO DI FIESSO DI CASTENASO, ALTARE BAJESI


Bologna, Archivio di Stato, Ufficio del Registro, copie degli atti, Lib. 683, carte dalla 271 recto alla 272 verso. Testamento di Ippolito Bajesi, 11 novembre 1760

Il testamento, scritto l’11 novembre 1760, pubblicato il 21 aprile 1761, è rogato dal notaio bolognese Francesco Antonio Franceschini. La famiglia Bajesi aveva il giuspatronato della cappella di San Giuseppe, la seconda a destra della chiesa di San Pietro di Fiesso. La devozione a San Giuseppe, riscontrata anche nell’iconografia della pala d’altare, è testimoniata dal lascito a favore della festa che ancora oggi mantenuta viva in parrocchia. Appare dunque plausibile ipotizzare che Ippolito Baiesi commissionò il relativo dipinto, la cui attribuzione a favore di Antonio Rossi potrebbe essere scalzata in favore di Girolamo Donnini, artista originario di Correggio.


Documento rintracciato e fotografato da Fabio Chiodini. Nella trascrizione si è cercato di mantenere inalterate le abbreviazioni del documento manoscritto, salvo scioglierle tra parentesi quadre per agevolare la lettura. Si è preferito sostituire le abbreviazioni troppo stringate con [...], specie laddove non compromette la comprensione del testo.


«[c. 271r.]  Non essendo a questo mondo cosa più certa della morte né più incerta dell’ora di quella e luogo di essa, quali cose seriamente pensando il Mastro Ippolito del quondam Alessandro Bajesi della Parocchia [sic] di S. M. Delle Muratelle, ne volendo mancar di vivere senza prima avere proveduto agli interessi dell’anima sua indi alli momentanei e transitorij di questo mondo, e ciò mediante il p[resent]e suo nuncupatium instrumentum o sia ultimo testamento. Quindi è, che sino che si trova avere la debita cognizione della mente, e perdettamente sano de lui lui sentimenti di vista, udito loquella et intelletto sebbene in ettà [sic] avanzata, et alquanto indisposto di salute et agravato [sic] di corpo, e perciò giacente in letto di sua propria bocca, voce, intelligibile loquella prima di tutto ha pregato me no[ta]ro  inc.to a volere rogarmi di d.o suo Test[tamen]to e gli inc.ti Testimoni ad esserne in quello presenti e successivamente avendo raccomandata l’anima sua al Altiss.mo Iddio alla SS. Ma Vergine Maria al suo S. Angelo Custode et a tutti i di lui Santi protettori acciò vogliano assisterlo nel teribile [sic] passaggio, che farà dal momentaneo all’etternità [sic].
In primo luogo poi peer Ragion di legato [il testatore] hà lasciato che il suo corpo fatto cadavere sia sepolto nella di lui chiesa di S. Maria delle Muratelle, o in altra forse sotto di cui accadesse la sua morte;
[il testatore] per ragion di legato [...] lascia alla venerabile Compagnia del SS. Sacramento di d.a Chiesa un candelotto di cera bianca di libre una per una sol volta. Circa poi alli funerali accompagnamento alla sepoltura, e sacrifici in suffraggio [...] della di lui anima in ciò si rimette in tutto, e per tutto alla pia discrezione della dilettissima inc.ta di lui moglie, et erede usufrutuaria [sic] dichiarando eziandio, et volendo d.o Tesatore per via di Ragion di legato Inoltre et in ogni altro miglior modo di Ragion valido e possibile che [c. 271 v]sicome [sic] dell’anno 1706 in circa si congiunse d.o matrimonio con l’Isabella Giovanini di lui moglie sud.a [...]; ora per ciò allora  dice [...] e confessa che ebbe, e ricevette in dote, e per via di dotte dalla med.ma la somma di lire quattrocento parte in danari contanti e parte in oro, mobili, biancherie e ciò tutto per contanti, nè essendo di d.a dote seguito  instrumen.to o scrittura ne publica [sic] ne privata. Per tanto colla p,nte dichiar.ne e per via anche di legato eti in ogni altro miglior modo come d.a il d.o Testatore vuole, et ordina che la med.a Isabella Giovanini di lui moglie abbia conseguisca a di lei piacimento et ellez.ne la restit.ne di d.a sua dota di lire quattrocento privillegiatamente ne beni della di lui eredità, e spezialmente ad essa piacerà in è sopra la porzione del luogo di Fiesso Rag[ion]e di d.o Tes[tato]re come si dirà in apresso e così pure in è sopra la casa che fu di Rag.ne dotale della Madre di esso Test.re posta in Strada S. Stefano. [il testatore] per rag[ion]e di legato et in ogni altro miglior modo  lascia alla presente [...] Chiesa di S. Pietro del comune di Fiesso lire cinque q[uattri]ni moneta di Bologna ogn’anno, e così ogni, e ciasched’un anno in perpetuo acciò siano errogate d[ett]e  lire cinque nella festa da farsi ogn’anno, et in perpetuo come s[opr]a nella chiesa sud[dett]a e nella cap[pel]la dedicata al Glorioso Patriarca S. Giuseppe il giorno sempre 19 Marzo di sua festa d’ogni e ciaschedun anno in perpetuo come s[opr]a questa di porz.e di d[ett]o Testatore et a spese di d[ett]a sua Eredità, e spezialm.te di d.o luogo di Fiesso, e da incominciarsi d[ett]o paga[ment]o di d[ett]e lire cinque a d.a chiesa per l’effetto l’anno subito suseguente [sic] doppo seguita la di lui morte [...]  per ra[gio]ni di legato e sopra tutti, e singoli di lei mobili arredi di casa, comestibili e combustibili posti nella casa di Bologna sua abita[zio]ne per prima ra[gio]ne dispositione con[cede]re et in ogni ra[gio]ne alla sud.ta Isabella Giovanini di lei dilettissima moglie, e ciò in ricompensa dell’amorevole servitù ottenuta dalla mede[sim]a d’anni 54 del loro matrimonio e massime nelle sue lunghe infermità non volendo, che si ciò sia tenuta a renderne rag.ne ad alcuno..
In tutti li residuali poi suoi beni, stabili, semoventi, azioni, ra[gio]ni di sua propria bocca, voce, e loquella instituisce monima e [c. 272 r.] e dichiara sua erede universale usufruttuaria di lei vita naturale durante la d.a Isabella Giovanini di lui moglie con il peso, et obligo però sempre di dovere sino che natural durante dovrà pagare alla d.a chiesa di Fiesso le d[ett]e annue lire cinque per le ragioni sopra scritte ne altrimenti. Consolidato poi che sarà per la morte di d.a Isabella l’usufrutto dell’eredità di d.o Testatore con la sua proprietà il med[esim]o Test[ator]e di sua propria bona viva voce, e loquella, come s[opr]a Instituisce nomina, e dichiara suoi eredi proprietari Alessandro, Sante et Antonio fratelli, e figli del fù Angelo Michele Bajesi già fratello mentre visse di d.o Tes[tator]e; Giuseppe figlio del quondam Lorenzo Bajesi già altro fratello di d.o Test[ator]e, e Gio. Paolo del fù Giuseppe Antonio Bajesi altro pure fratello di d.o Tes[tator]e e questi tutti come suoi nipoti in stirpe però, e non in capi [?] ugualm[en]te in tre Parti, et in uguali porzioni, e con obliga[zi]one di doversi rata[men]te in stirpe, e non capi come sopra, et in tre parti pagare le d[ett]e annue lire cinque alla d[ett]a chiesa di Fiesso per le ra[gio]ni sud[dett]e in pertepuo come s[opr]a principiando essi subito, et allora quando si avesse consolidato l’usufrutto di d[ett]a sua eredità colla sua proprietà mediante la morte di d[etta]a sua moglie et Erede usufruttuaria, e non altrim[en]ti et in caso, che uno o più di d[ett]i di lui proprietari instituiti come s[opr]a qualunque motivo, o causa molestassero, e inquietassero la d[ett]a di lui moglie nel usufrutto libero di tutti, e intiero d[ett]o luogo di Fiesso denominato Ca’ de Bajesi, e della detta Casa posta in Strada S. Stefano, del qual luogo tutto, et intiero, e della qual casa tutta, et intiera pure intende d[ett]o Tes[tator]e che ne sia libera usufrutuaria natural vivendo la d[ett]a di lui moglie e sapendo benissimo li d[ett]i di lui Proprietari eredi, e nipoti sudd[etti] avere d[etto] Tes[tator]e giuridica[men]te potuto lasciare usufrutto libero di tutto, et intiero d[ett]o luogo, e di tutta d[ett]a Casa alla di lui Moglie di lei vita nat[ural]e durante per le ra[gion]i che esso Tes[tator]e disse avere contro essi suoi Nipoti, et in ogni caso dissi, che uno, o più di essi contrastasse o intendesse contrastare sì giudizial[ment]e che estrag[iudizialment]e alla di lui moglie, et erede usufrutuaria in tutto e in parte d[ett]o usufrutto in tale caso priva, e s’intende che sia affatto privato quello che ardirà contrastare come s[oprascritt]a d[ett]a sua moglie
et [c. 272 v.] ipso facto della por[zion]e, che ad esso si dovesse di d[ett]a sua eredità o rag[ion]i qualunque ereditarie come sopra, e caso s[iano] tutti suoi nipoti intendessero molestare come s[opr]a dichiara, e vole, che ipso facto siano privi d’ogni sua eredità, volendo, che in tale caso qualunque parte di quelloo, o quelli che la molestassero, o inquietassero in qualunque modo in d[ett]o usufrutto, si devolva, e ne resti di quella per via d’instrumento in sostit[uzion]e et in ogni altro per libera, e proprietaria erede la detta Isabella Giovanini di lui moglie, e ciò in ogni altro miglior modo per comissario poi, et esecutore di lui Testam[ent]o il d[ett]o Test[ato]re ha dichiarato e pregato a voler esser il [...] Sig. D. Agostino Guastaldini sacerdote di Bologna, et uno de Consorziali del consorzio di San Pietro di Bologna il q[ual]e ha raccomandato l’esecuzione totale del p[rese]nte suo test[ament]o et a difendere caritatevol[men]te  le r[agio]ni della moglie in qualunque sua occorrenza [...]»



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