sabato 18 settembre 2021

Esposizione delle opere di Mirella Tomasini, Centro culturale "La Scuola", Marano di Castenaso, 17 - 26 settembre 2021. 

La mostra si è svolta nell'ambito della rassegna "Castenaso, città latente". Arte emergente - Emergenza dell'arte, patrocinata dal Comune di Castenaso e tenuta nelle sale del Centro culturale La Scuola di Marano di Castenaso, via della Pieve, 35.




Sopra: 

pagine della brochure stampata in occasione della rassegna espositiva "Castenaso, città latente", 2021



(Foto F.C.)


Foto del tavolo all'ingresso (con le brochures dell'iniziativa "Castenaso, Città latente") di Leonardo Landi del Gruppo Fotografico "La Rocca" di Castenaso, che ha realizzato molte delle immagini inaugurali qui impiegate (debitamente indicate nella didascalia)

                                            L'inaugurazione della mostra 










In alto: cinque immagini della presentazione realizzate da Leonardo Landi del Gruppo Fotografico "La Rocca di Castenaso. 
A sinistra l'artista, Mirella Tomasini, al centro Lauriana Sapienza (Assessore al Welfare di comunità e famiglia, Servizi socio-sanitari, Cultura, Comunicazione,  Innovazione P.A. del Comune di Castenaso) e poi io, Fabio Chiodini, che ho avuto il piacere di parlare dei lavori ma soprattutto della poetica di quest'artista. 

La prima sala
Nella prima sala sono le opere a soggetti floreale e paesaggistico, che ritraggono con attenzione i luoghi cari a Mirella, tra cui è una evocativa immagine ad acquerello di Villa Bovio alla Carlina di Castenaso. 


Mirella Tomasini, Villa Bovio alla Carlina col viale dei ciliegi, acquerello 
(una mia foto realizzata in mostra. Peccato che il vetro faccia un po' di riflesso.)

In questa immagine Mirella ha voluto rendere omaggio al ricordo di quei ciliegi che accompagnavano il viale d'accesso alla villa, attualmente in rovina. Evocazione tenera e gioiosa, quasi ingresso ad un mondo fiabesco e nostalgico a un tempo.


Una parete delle prima sala con alcuni acquerelli a soggetto floreale 
(foto F.C.).


La stessa parete in una foto di L.L. (Gruppo Fotografico "La Rocca" di Castenaso). In primo piano è una testa di scimmia realizzata in ceramica e risalente a quando Mirella svolgeva attività didattica.


Foto di L.L. (Gruppo Fotografico "La Rocca" di Castenaso).


Foto di L.L. (Gruppo Fotografico La Rocca di Castenaso). A destra si scorgono due opere a pastello che ritraggono il giardino della pittrice ad aprile-maggio.


La stessa parete dell'immagine precedente con altri acquerelli a soggetto floreale.
(foto F.C.)



Mirella Tomasini, Vaso con narcisi e primule, acquerello, 2013.
(foto fatta in mostra da F.C.)

La tensione del rapporti tonali fra il giallo dei narcisi e il blu ottanio del fondo trova un punto di stasi e di equilibrio nella porzione bianca del foglio, luminosa e rasserenante.


Mirella Tomasini, Narcisi e tulipani, acquerello.
(Foto F.C.)

I fiori emergono dal fondo violaceo pervadendo il foglio di una luminosità carezzevole, come un respiro di vita.


                                Mirella Tomasini, Zucche, acquerello su carta.
Opera di grande potenza in cui il soggetto domina il foglio con la sua immanenza e quasi esce come in un efficace trompe l'oeil. (Foto F.C.)


Mirella Tomasini, Festa dell'uva a Castenaso, 2012, acquerello
(Foto F.C.)


La seconda sala

L'altra sala con le opere di Mirella, oltre ai fiori e a paesaggi dominati dall'elemento acqueo, vede esposte opere che rivelano le tracce dell'esperienza steineriana dell'artista, opere di grande intensità estetica ed espressiva dove il colore trascina fuori lo spirito dell'artista e, dandone visibilità,  permette di apprezzarne l'impeto visionario.
Seguendo l'insegnamento di Rudolf Steiner Mirella ha svolto un’intensa attività sviluppata sulla linea dell’astrazione, nella necessità di attuare un disciplinato processo di rivoltamento estetico dall’interno verso l’esterno e cercando di suscitare un rapporto dialettico fra spirito e materia.



La seconda sala espositiva con un allestimento di sapore concettuale.
(Foto di L.L. - Gruppo Fotografico "La Rocca" di Castenaso)



       Una parete della seconda sala espositiva con tre dipinti realizzati nella fase steineriana di Mirella, opere realizzate a cavallo del 2000  (foto di F.C.)


Un pilastro della seconda sala con un'opera di Mirella.
(Foto di F.C.)


                                        Una foto della seconda sala espositiva 
                        (Foto di L.L. - Gruppo Fotografico "La Rocca" di Castenaso)


Una parete della seconda sala espositiva
(Foto di L.L. - Gruppo Fotografico "La Rocca" di Castenaso)


Una parete della seconda sala espositiva con i paesaggi dell'acqua.
(Foto di L.L. - Gruppo Fotografico "La Rocca" di Castenaso)


Una parete della seconda sala espositiva con i paesaggi dell'acqua.
Mirella riflessa nel terzo quadro, sul vetro come sull'acqua.
(foto di F.C. realizzata durante l'allestimento)



Una parete della seconda sala espositiva
(Foto di L.L. - Gruppo Fotografico "La Rocca" di Castenaso)


L'angolo dello specchio e delle stoffe

Come si è visto nella foto che apre alla presentazione di questa seconda sala, è stato allestito un angolo che invita il visitatore a fermarsi e ad essere riflessivi. 
Compare uno specchio ellittico (qualcuno potrebbe trovarci un rinvio a Les Grands Trans-parents di Man Ray, rinvio legittimo ma non pertinente) con una scritta:

                                      "Fermati e rifletti-ti ...e non fermarti alla superficie"
            Le farfalle di stoffa che aleggiano intorno rinviano all'idea di anima e di rinascita.


Quindi, esperito questo invito, osserviamo una tela, drappeggiata sopra una griglia. Sono visibili dei rappezzi, con cuciture che lasciano intendere la volontà di palesare la toppa anziché dissimularla.

 (Foto di F.C.)


 (Foto di F.C.)


                                                    Una scritta ne ribadisce il senso:


"..tessuti, amati da Mirella, espressione del lavoro tenace e della perseveranza antica. Fili intrecciati in trame robuste che, all’occorrenza, possono essere riparati da mani pazienti. Toppe come metafore di lacerazioni curate, di ferite non già semplicemente nascoste ma rimarginate, da intendersi come affermazione, forte, di inesausti aneliti di vita." (Foto di F.C.)


Mirella accanto a un suo lavoro, eseguito su una tela parzialmente dipinta che, come un sipario, resta sospesa sopra un paesaggio della campagna bolognese dipinto con raffinata sintesi. 
(Foto di L.L. - Gruppo Fotografico "La Rocca")


Mirella Tomasini, Paesaggio con tela
(Foto di F.C.)

I disegni di Mirella hanno anche illustrato due libri per bambini, "Storia dell'usignolo Trillo" (Aracne Ed.), e "Tre nipoti, una nonna e il sesso (Alpes Ed.) 



Vengono poi le illustrazione di un piccolo manuale, "Benessere del cane e del gatto" (Ed. autoprodotta).




Mirella Tomasini, profilo critico e biografico

La prima, fondamentale formazione di Mirella Tomasini, si attua con il conseguimento del diploma di Maestra d’arte, che la conduce a ricoprire l’insegnamento di educazione artistica presso le scuole medie di Castenaso dal 1972 all’82.

L’attività di pittrice di Mirella si è nutrita delle esperienze della vita, rielaborate dalla sua acuta sensibilità e veicolate dall’impiego delle tecniche ritenute più idonee a cogliere l’ineffabilità dell’emozione come pastelli, acquerelli e oli. Ha esplorato il grande tema dell’esistenza con le sue variabili e impreviste gradazioni, i suoi sfolgoranti picchi, i suoi temuti abissi.

Tra il 1996 e il 2010 la sua tavolozza ha sperimentato e approfondito il metodo di Rudolf Steiner, che già fu di ispirazione per importanti ed influenti artisti del Novecento come Vasilij Kandinski, Piet Mondrian, František Kupka, cui aggiungo il ricordo di una raffinata artista svedese, Hilma af Klint. Su questa linea Mirella ha svolto un’intensa attività sviluppata sulla linea dell’astrazione, nella necessità di attuare un disciplinato processo di rivoltamento estetico dall’interno verso l’esterno e cercando di suscitare un rapporto dialettico fra spirito e materia. La supremazia della sensibilità attuata nell’impalpabilità delle polveri del pastello - che trasformano i fogli quasi in ali di farfalla- e nella liquida trasparenza dell’acquerello, che fa emergere figure come riflessi dell’anima.

Nell’ambito del figurativo, a cui si è dedicata soprattutto dopo l’esperienza steineriana, Mirella è come se individuasse nel fiore e nel paesaggio l’estensione della sua ricerca sul colore. Vivendo nella campagna di Castenaso, in una delle zone che ancora sanno raccontare la storia del territorio, questa artista osserva con inesausta curiosità il ciclico sbocciare della vita e ne restituisce la meraviglia con la descrizione attenta di una corolla, di una foglia, di un frutto. È anche l’atto creativo che l’affascina, nell’accezione di ri-creazione, di esercizio tecnico condotto con l’intatto stupore di chi vede con occhi sempre nuovi il miracolo della natura, proponendosi di mantenerne inalterate le originarie dinamiche percettive. Le sue Peonie, ad esempio, non sono recise ma ritratte ancora all’interno del giardino, in un sofisticato equilibrio fra dettagli e dissolvenze che suggeriscono la potenza della linfa vitale.

  "Benessere del cane e del gatto" (Ed. autoprodotta).

Più che nella didascalicità dei soggetti, il tema della presente mostra si identifica nella figura stessa di Mirella quale artista di Castenaso,  che di questa terra ha filtrato l’essenza dei luoghi e delle atmosfere restituendoli con la sua particolare cifra distintiva, con il sussurro di colori delicati o con l’energico fragore dei toni accesi.

Oltre i tanti quadri realizzati da Mirella c’è spazio anche per i tessuti, da lei amati, espressione del lavoro tenace e della perseveranza antica. Fili intrecciati in trame robuste che, all’occorrenza, possono essere riparati da mani pazienti. Toppe come metafore di lacerazioni curate, di ferite non già semplicemente nascoste ma rimarginate, da intendersi come affermazione, forte, di inesausti aneliti di vita.

 

Castenaso, luglio 2021                                                                                        Fabio Chiodini



sabato 11 settembre 2021

Fiori: alcuni miei dipinti con rose.

 Le mie rose e la pittura di rose.

La rosa è tra i fiori più ritratti e certo uno dei più antichi. Non solo in pittura, dal momento che se ne trovano scolpite su alcuni capitelli cinquecenteschi bolognesi. 

Le ho dipinte da sempre. Qui ne pubblico una parte.



1) Fabio Chiodini, Studio di rose del mio giardino, olio su tela, cm 69 x 30, 2010




2) Fabio Chiodini, Rose in bottiglia di vetro rosato
olio su tavola, cm 36 x 17, 16 maggio 2020,


3) Fabio Chiodini, Rose (Rinascimento, Graham Thomas e Iceberg),
 olio su tela, cm 20 x 20, 2008



4) Fabio Chiodini, Rose canine bianche in vasetto di vetro
olio su cartoncino, cm 17,5 x 15, 2018


5) Fabio Chiodini, Studio di rosa "Chippendale" (regalo di Giorgio per il mio compleanno),
 olio su cartoncino, 2018



                             6) Fabio Chiodini, Rose, olio su tavola, cm 18 x 24, maggio 2019



7) Fabio Chiodini, Due rose in vasetto di vetro, olio su cartoncino, cm 15 x 14, 2021



8) Fabio Chiodini, Due rose "Souvenir de la Malmaison"
olio su tela, cm 18 x 13, 16 maggio 2018



9) Fabio Chiodini, Rosa "Chippendale"
olio su tela, cm 18 x 13, 24 maggio 2021



10) Fabio Chiodini, Due boccioli di rosa ("Burgundy Ice" e "Duke of Windsor") in piccola bottigietta di vetro, olio su tavola, cm 14 x 9, 16 luglio 2018


Fabio Chiodini, Rose canine bianche e rosa, olio su tela, dettaglio del dipinto successivo.


11) Fabio Chiodini, Rose canine bianche e rosa, olio su tela, cm 60 x 60, 2010 (collezione privata)



12) Fabio Chiodini, Rosa "WInchester Cathedral" in tazzina di porcellana bianca
olio su cartoncino, cm 12 x 12, 2018



13) Fabio Chiodini, Studio delle rose del mio giardino, olio su tela, cm 60 x 60. 2013


Fabio Chiodini, Studio delle rose del mio giardino, dettaglio del dipinto precedente


Fabio Chiodini, Studio delle rose del mio giardino, dettaglio del dipinto precedente.




14) Fabio Chiodini, Rose in vaso di vetro su fondo nero, olio su tela, cm , 2012


Fabio Chiodini, Rose in vaso di vetro su fondo nero, dettaglio del dipinto precedente



15) Fabio Chiodini, Rose rosse (Festa della Repubblica italiana)
olio su tela, cm 15 x 22, 2 giugno 2020



Fabio Chiodini, Studio di rosa "Queen Elisabeth", dettaglio del dipinto successivo.


16) Fabio Chiodini, Studio di fiori, dettaglio, olio su tela, cm 70 x 57, 1995