sabato 11 settembre 2021

Fiori: i miei dipinti con il Lilium candidum (Giglio di Sant'Antonio)

Il giglio bianco

Mi ha sempre affascinato per la sua regale imponenza. Da bambino difficilmente mi trattenevo dal sentirne il profumo ben da vicino, al punto che il copioso polline di questo fiore finiva per ingiallirmi la punta del naso. Un fiore che non manca mai nel mio giardino, benché spesso si faccia desiderare. Quando lo dipingo mi dispongo ad una strana eccitazione spirituale, e il risultato è sempre al di sotto delle aspettative. Difficile tributare un omaggio a questo fiore che ne sappia davvero trattenere la bellezza.


1) Fabio Chiodini, Giglio bianco e rose bianche in brocca di metallo smaltato, olio su tela, cm 40 x 25, 1989. Avevo da poco compiuto vent'anni.


Fabio Chiodini, Giglio bianco e rose bianche in brocca di metallo smaltato  
(dettaglio del dipinto precedente)



2) Fabio Chiodini, Il trittico dei gigli, olio su tela, cm 82 x 63,5, 2006



Fabio Chiodini, Il trittico dei gigli, dettaglio del dipinto precedente durante l'apporto di alcune velature.


Fabio Chiodini, Il trittico dei gigli, dettaglio del dipinto precedente


Fabio Chiodini, Il trittico dei gigli, dettaglio del dipinto precedente




3) Fabio Chiodini, Studio di fiori prevalentemente bianchi, olio su tela, cm 60 x 100, 2007 (ancora potenzialmente aperto a integrazioni)


 Fabio Chiodini, Studio di fiori prevalentemente bianchi, dettaglio del dipinto precedente.


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